In tema di ricostruzioni post terremoti si sentono molte e differenti opinioni. Esistono ricostruzioni eco compatibili che vengono promosse e che oggi vengono osservate in maniera attenta.
Quali sono i materiali riciclabili
I materiali che rientrano in questa categoria sono quelli riciclabili e riutilizzabili, ecco un elenco parziale a seguire:
- legno
- lana di roccia
- gesso massellato
- acciaio armonico
Perché preferire questi materiali
Le ragioni per cui scegliere materiali che non impattino sull’ambiente sono tutte legate al fatto di non andare a fare del male alla terra, ma non è questa l’unica ragione.
L’Unione Europea impone dei requisiti minimi di sicurezza come sappiamo, ma questi sono affiancati al rispetto ambientale e a delle regole sul costruire seguendo determinati criteri. Molti si domanderanno se tutto ciò sia in qualche maniera “sponsorizzato” ebbene sì, effettivamente vi dovrebbero essere degli incentivi al fine del raggiungimento di tali standard, ossia dei premi fiscali destinati ai cittadini virtuosi che scelgono di costruire unicamente attraverso l’impiego di materiali ecologici antisismici.
Questo è ciò che chiede Claudio Del Medico Fasano, una persona che ha dedicato il suo lavoro allo studio di quelle tecnologie antisismiche di tipo evoluto, presidente del Comitato Nazionale Ricostruzione Ecologica.
Il Comitato
Questo comitato si è andato costituendo successivamente alla data del sisma del 24 agosto scorso, e raggruppa le persone che hanno subìto il terremoto. Questo comitato però non raccoglie solo cittadini che hanno subìto il terribile terremoto del 24 agosto, ma raccoglie coloro i quali non intendono andare via dal luogo dove il terremoto ha agito.
Questi cittadini oltre a voler rimanere nel proprio paese, chiedono anche che le nuove costruzioni non siano effettuate come le precedenti, quindi chiedono tecnologie opposte al cemento armato o ai mattoni industrializzati. Avendo visto cosa si intende per materiali di tipo ecologico questi cittadini puntano su tali materiali e viene chiesto, quindi, attraverso queste precise parole:
“predisporre particolari agevolazioni fiscali (riduzione dell’aliquota Iva) per enti, costruttori o investitori immobiliari edificanti le costruzioni indicate dal Ccie (Consorzio Casa Italia Ecologica) brevettate antisismiche e anti-radon (riduzioni del 50% per le aliquote più alte, mentre per l’aliquota Iva 4% destinata all’utente della prima casa con riduzione allo 0,5%) più un contributo sociale a favore delle categorie di cittadini meno abbienti, costrette a utilizzare appartamenti in affitto, che accettino il trasferimento in alloggi costruiti dal Ccie”. Fasano aggiunge:
“Chiediamo anche agevolazioni fiscali per gli enti e utenti che proporranno l’edificazione di aree ecologiche (città ecologiche) con i dettami del Ccie, interamente in materiali naturali o costruzioni eco-compatibili e per un futuro ambientale sostenibile.”
Un’altra richiesta del Comitato è quella inerente il monitoraggio delle strutture degli edifici che abbia anche una valutazione della resistenza al terremoto e il relativo grado di sicurezza qualora mancassero i requisiti di legge. Su quest’ultimo punto si parla delle costruzioni ritenute inidonee ai fini della sicurezza passiva e attiva dell’edificio, per la messa in sicurezza della popolazione, con conseguente ricostruzione di idoneo edificio strutturato con tecniche di edilizia eco-modulare antisismica.
Obiettivi precisi, giusti e determinati di cittadini ed esperti che vogliono cambiare le cose e lo fanno proponendo punti estremamente elevati e positivi.