Qualità della vita: le città migliori e peggiori d’Italia

duomo milano

La qualità della vita nelle città italiane è un tema di grande interesse, soprattutto per chi cerca un posto dove vivere in serenità e benessere. Ogni anno, l’indagine condotta da ItaliaOggi, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, valuta vari aspetti per determinare le città che offrono le migliori condizioni di vita. Analizzando fattori come lavoro, ambiente, sicurezza, salute e istruzione, l’indagine del 2024 ha delineato una classifica che conferma alcune tendenze e ne evidenzia di nuove. Ecco una panoramica delle città che emergono per la qualità della vita, ma anche quelle che registrano risultati negativi.

Le città con la migliore qualità della vita

Milano è confermata come la prima città italiana per qualità della vita nel 2024. La capitale economica del paese continua a dominare grazie a un forte sviluppo economico, eccellenti opportunità lavorative e una solida offerta di servizi. Milano si distingue anche per il reddito pro capite, un aspetto che la rende la città più ricca d’Italia, oltre a vantare un sistema sanitario e una formazione di altissimo livello.

Subito dopo Milano, troviamo Bolzano e Monza e Brianza, rispettivamente al secondo e terzo posto. Queste città riescono a coniugare al meglio sostenibilità ambientale, sicurezza e benessere sociale, fattori che migliorano ulteriormente la qualità della vita per i residenti. Bologna, che si piazza al quarto posto, e Trento, al quinto, completano il gruppo delle città più vivibili del 2024, con un forte impegno verso l’istruzione e la sostenibilità.

Bolzano continua a brillare, anche nella dimensione Affari e Lavoro, dove si conferma al primo posto. Il mercato del lavoro in questa zona è molto dinamico, con una bassa disoccupazione e numerose startup.

Monza e Brianza, al terzo posto in classifica, sono leader nella dimensione Ambiente, grazie a politiche locali mirate alla sostenibilità. La qualità dell’aria, la gestione dei rifiuti e le iniziative verdi contribuiscono a rendere questa area particolarmente attrattiva per chi cerca una vita all’insegna della natura e della salute.

Le città con la qualità della vita più bassa

In fondo alla classifica, troviamo Caltanissetta, Reggio Calabria e Agrigento, le città che registrano le performance più basse in termini di qualità della vita. Queste località risentono di problematiche legate a disagio sociale, disoccupazione e carenze nei servizi sanitari e educativi.

Un caso emblematico per quanto riguarda la sicurezza è Rimini, che si trova agli ultimi posti per la dimensione Reati e sicurezza. Nonostante il suo essere una destinazione turistica molto popolare, Rimini presenta sfide significative in termini di criminalità e sicurezza pubblica. Al contrario, città come Enna hanno fatto passi da gigante, scalando diverse posizioni in questa dimensione, grazie a politiche locali efficaci.

Taranto chiude la classifica nella dimensione Sicurezza sociale, con una notevole incidenza di inattività tra i giovani adulti. La riforma che ha sostituito il dato sui NEET con il tasso di inattività tra i 25 e i 34 anni ha messo in luce una realtà difficile per la città, dove l’accesso a formazione e lavoro risulta problematico.

Le dimensioni che determinano la qualità della vita

L’indagine sulla qualità della vita si basa su nove dimensioni principali: affari e lavoro, ambiente, reati e sicurezza, sicurezza sociale, istruzione e formazione, popolazione, sistema salute, turismo, e reddito e ricchezza. Ogni città viene valutata su questi indicatori per determinare il suo benessere complessivo.

Istruzione e formazione: Bologna in testa

Bologna si conferma al vertice per quanto riguarda Istruzione e formazione. La città offre eccellenti opportunità educative, con una forte presenza di università e centri di ricerca che contribuiscono a elevare il capitale umano e la qualità della vita dei suoi abitanti.

Servizi sanitari: Isernia al primo posto

In tema di servizi sanitari, Isernia si conferma una delle città italiane con il miglior sistema sanitario, seguita da Terni e Ancona, che hanno registrato ottimi risultati grazie alla qualità delle strutture e alla buona accessibilità ai servizi.

L’indagine conferma la crescente separazione tra le città del Nord e quelle del Sud Italia. Le metropoli del Nord continuano a crescere e a svilupparsi, mentre nel Mezzogiorno e nelle isole si registra una situazione di disagio sociale che influisce negativamente sulla qualità della vita. Un divario che rimane una delle sfide più importanti per il Paese, che necessita di politiche di sviluppo mirate per ridurre le disuguaglianze regionali.