Se state pianificando una vacanza in Gargano per famiglie (qui suggeriamo un hotel per famiglie sul Gargano) inserite tra le località da viistare anche la città di Monte Sant’Angelo che con le sue belle case bianche, corre lungo il fianco di una collina e si affaccia sul Mar Adriatico, ad un’altitudine di circa 800 metri. Questa città è conosciuta in tutto il mondo cristiano per il suo santuario dedicato a San Michele Arcangelo, ma ha anche altri monumenti e un interessante centro storico da esplorare.
I punti chiave per i visitatori includono il Santuario di Monte Sant’Angelo, la Basilica di San Michele e il castello di Monte Sant’Angelo, ma anche un pittoresco centro storico e altre chiese interessanti.
Santuario di Monte Sant’Angelo sul Gargano
Il santuario nacque proprio nel luogo in cui l’Arcangelo San Michele apparve al vescovo di Siponto a più riprese nel 490 d.C. Questo fatto ha reso il santuario una destinazione molto popolare per i pellegrinaggi, oltre che la meta delle escursioni nel Gargano.
Questo è il primo santuario dedicato a San Michele nell’Europa occidentale. Dopo, seguirono il famoso Mont Saint Michel in Francia e St Michael’s Mount in Cornovaglia.
Foto Pubblico Dominio
A quanto pare, il mondo avrebbe dovuto concludersi nel corso dell’anno 1000, come è stato testimoniato dall’imperatore Ottone III che si è recato a questo santuario nel 999 d.C. a pregare che il mondo potesse andare avanti. Le sue preghiere sono state esaudite e l’apocalisse non si è verificata, rafforzando così la santità del luogo.
L’atrio è circondato da un colonnato ed ha una torre ottagonale imponente sulla destra, fatta costruire da Federico II di Svevia (1194-1250): essa doveva fungere da torre di guardia o forse da battistero, poi è stata trasformata in un campanile da Carlo I d’Angiò nel XIII secolo. L’atrio porta ad una serie di scale che guidano alla Porta del Toro, una porta romanica risalente al VII secolo.
Le porte di bronzo sono state donate nell’XI secolo da Pantaleone III, un nobile imperiale di Amalfi, che le ha portate da Costantinopoli. Le porte sono divise in pannelli raffiguranti episodi relativi a San Michele tratte dal Vecchio e dal Nuovo Testamento, mentre la navata è in stile gotico.
Poi, nella Cappella delle Reliquie, si trova la Croce venerata da Federico II di Svevia. Questa croce del XIII secolo è in filigrana d’argento e detiene una reliquia della Croce. L’altare, risalente al XII secolo, è dedicato a San Francesco d’Assisi (1182 – 1226), che ha visitato la Basilica nel 1216.
Sul lato destro della navata, si trova la grotta sacra dove l’Arcangelo ha fatto le sue apparizioni, insieme alla statua dell’Arcangelo di Jacopo Sansovino, risalente al primo decennio del XVI secolo.
Il Santuario di San Michele, insieme alla grotta sacra, è patrimonio mondiale dell’UNESCO: si tratta di uno dei sette gruppi di edifici presenti in Italia che riflettono i risultati dell’influenza medievale dei Longobardi sul cristianesimo europeo.
Castello di Monte Sant’Angelo
Non lontano dalla Basilica e nella parte superiore della città, si trova il Castello di Monte Sant’Angelo, l’altro punto focale della vostra visita. La parte più antica del castello è particolarmente bella: si tratta della cosiddetta Torre dei Giganti, alta 18 metri e con una forma pentagonale. La prima prova dell’esistenza della fortezza risale a Orso I, vescovo di Benevento nel X secolo. Con l’avvento dei Normanni, il castello divenne la residenza dei Principi.
La fortezza ha avuto una grande importanza strategica per le operazioni militari sotto Federico II di Svevia; dopo la morte dell’imperatore, passò a suo figlio Manfredi (1232-1266) e poi al re Corrado di Svevia (1252-1268). Gli Angioini lo trasformarono in una prigione, poi passò ai Principi di Durazzo e dopo agli Aragonesi.
Ferdinando d’Angiò (1424-1494) ha costruito le torri circolari sul lato sud del castello nel 1491 e poi nel 1493 ripristinò anche la torre, il cui disegno è attribuito all’architetto e ingegnere militare Francesco di Giorgio Martini (1439-1501).
Verso la metà del XVI secolo, la fortezza apparteneva alla famiglia Grimaldi, che l’ha tenuta fino alla fine del XVIII secolo, quando Ferdinando IV di Borbone (1751-1825) la donò al cardinale Fabrizio Ruffo (1744-1827).
Se di primo acchitto potrebbe non sembrare una meta adatta alle famiglie, in realtà è ricca di tante bellezze architettoniche che colpiscono e stupiscono l’occhio attento dei più piccoli!